martedì 13 gennaio 2015

Gamergate: la controversia del mondo videoludico

GamerGateLa Gamergate (spesso scritta anche #GamerGate) è una controversia riguardante il mercato videoludico e le presunte relazioni che hanno le software house con la stampa. Il tutto risale al mese di Agosto del 2014, quando sul web fu pubblicata la notizia secondo cui la sviluppatrice indie Zoe Quinn aveva una relazione con il giornalista di Kotaku Nathan Grayson, una rivelazione che fu fatta dall’ex fidanzato Eron Cjoni il quale affermò che lo scopo era quello di accaparrarsi recensioni positive per il gioco Depression Quest, disponibili proprio da Agosto su Steam.


Il tutto diede inizio ad una campagna denigratoria che aveva l’obiettivo di inasprire i rapporti tra i videogiocatori e la stampa specializzata, ma rapidamente si uscì fuori da questi confini e si finì per parlare di femminismo e cose simili. Un gruppo di utenti del forum Wizardchan iniziano a pubblicare sul web alcune foto private di Quinn, ed anche alcuni dati personali della ragazza. Il tutto perchè secondo gli stessi utenti “una ragazza non può parlare di videogiochi”.


Questo attacco ai danni di Quinn, e le conseguenti molestie ricevute dalla ragazza, sono state fermamente condannate dell’Entertainment Software Association (ESA) che tramite una dichiarazione ufficiale ha affermato che “non c’è posto nella community dei videogiocatori, ed in generale nella nostra comunità, per gli attacchi personali e le mminacce”. Anche il co-fodnatore di Blizzard Mike Morhaime, in occasione del BlizzCon 2014, ha voluto dire la sua a riguardo ed ha affermato che “un piccolo gruppo di persone hanno davvero fatto una cosa terribile. Hanno infranto la nostra reputazione e quella di milioni di giocatori”. Denunce del genere sono arrivate anche da parte di Peter Molyneux e Gabe Newell che hanno affermato che il Gamergate non riflette la reale immagine del mondo videoludico.


fonte:GameTips.it

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